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Deception Studies

Gli studi sulla Deception

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Gli studi sulla Deception

L'interesse per le operazioni di deception militare nasce, nel mondo anglosassone, dopo la Seconda Guerra Mondiale e si collega alla riflessione sulla natura e l'organizzazione delle operazioni di inganno messe in atto dagli Alleati contro le forze tedesche e che avevano lo scopo di favorire le operazioni anfibie che scandiscono il progressivo assalto alla fortezza continentale del Terzo Reich, dallo sbarco in Nord Africa a quello in Sicilia, a Salerno e in Normandia.

Se fino all'inizio degli anni Sessanta queste ricostruzioni storiche rappresentano le principali pubblicazioni sulla deception nelle operazioni militari, a partire dalla fine del decennio e nel corso degli anni Settanta e Ottanta cominciano a comparire studi incentrati su un approccio più vicino alla metodologia delle scienze sociali. Si sviluppa dunque un tentativo di rintracciare le regole che possano costruire una teoria dell'inganno scientificamente soddisfacente, capace dunque di astrarre dall'esperienza storica le indicazioni per costruire un paradigma interpretativo generale, non vincolato alle specificità delle singole operazioni e suscettibile di essere utilizzato per analizzare le operazioni d'inganno nell'ultima parte della Guerra Fredda. È in questa fase che il numero di pubblicazioni cresce e apre un filone più vicino agli studi di intelligence, in particolare al problema dell'analisi delle informazioni e dello studio della sorpresa nelle operazioni militari. In questo contesto si inserisce il lavoro di Barton Whaley, che cerca di fornire a future ricerche una base di dati e casi raccolti dalla storia militare del Novecento, fino alla Guerra dei sei Giorni. I dati raccolti da Whaley sono molto schematici, e susciterebbero perplessità ad un esame storico, che li riterrebbe completamente de-contestualizzati. Il proposito di Whaley è però quello di ricercare regolarità e discontinuità nei modelli di deception rintracciati negli esempi storici, per avviare in seguito la ricerca di una teoria generale che ne spieghi il funzionamento.

La serrata competizione con i servizi d'intelligence dell'Unione Sovietica e del Patto di Varsavia, e in special modo la necessità di confrontarsi con la maestria sovietica nella cosiddetta maskirovka (che comprende il camouflage, la disinformazione e l'inganno nelle operazioni militari e d'intelligence), rende gli americani sempre più sensibili rispetto al problema della propria vulnerabilità alla deception sovietica e alla difficoltà di penetrare il sistema nemico. Questa circostanza espande il campo dell'indagine dei meccanismi dell'inganno nell'epoca del confronto bipolare. Tracce di questa riflessione si trovano nel testo di Gooch e Perlmutter, edito nel 1982. Ma già all'inizio degli Anni Settanta Graham Allison si poneva una serie di problemi sulla percezione delle intenzioni dell'avversario e sulla manipolazione di questa percezione, nel quadro della sua rassegna dei modelli di analisi dei processi decisionali collegati all'esame della crisi dei missili a Cuba.

Il fatto stesso che molti dei testi appena citati, che hanno anche quarant'anni, siano stati ripubblicati negli ultimi otto, indica come le fonti cui attingere per riordinare le idee e riprendere la ricerca sull'inganno siano assai limitate e si renda necessario riallacciarsi ai risultati raggiunti nel periodo della Guerra Fredda per tentare di adattarli alle circostanze dei conflitti che travagliano oggi il sistema internazionale.

Il testo di Handel, M., Perception, Deception and Surprise: The Case of the Yom Kippur War, The Hebrew University, 1976 contribuisce molto a questi sviluppi, collegandosi anche alle preoccupazioni israeliane dopo la vicenda della guerra del 1973.

Il testo di Whaley, B., Stratagem: Deception and Surprise in War, è del 1969 ed è stato ripubblicato da Artech House Information Warfare Library nel 2007.

Gooch, J., Perlmutter, A. (Eds.), Military Deception and Strategic Surprise, ripubblicato da Routledge nel 2007.

Allison, G., Zelikow, P., The Essence of Decision, Longman, 1999. La prima edizione è del 1971. Il quinto capitolo è particolarmente interessante per ricavare alcuni spunti sull'analisi della deception.

Daniele Zotti, L'inganno nell'analisi delle informazioni e nella strategia, pubblicato in Gnosis, n. 3, 2010.

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