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Una selezione di film che hanno gli stratagemmi al centro della trama

Charley Varrick

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Chi ucciderà Charley Varrick? (1973)

 

Charley Varrick (Walter Matthau) e i suoi complici organizzano una rapina in una tranquilla banca della provincia americana. Il piano è ben congegnato, ma qualcosa va storto. Non solo sua moglie e un complice vengono uccisi, ma i soldi del bottino, molti più di quanti Charley si fosse aspettato, appartengono a un'organizzazione criminale, che li aveva nascosti giusto in una piccola e tranquilla banca di provincia, prima di riciclarli. Mentre un brutale sicario dell'organizzazione, Molly, si mette sulle loro tracce, Charley deve tenere a bada il complice superstite, tale Sullivan, che si comporta con pericolosa avventatezza. Alla fine, Sullivan si fa rintracciare dal sicario, non senza un piccolo aiuto di Charley, e non sopravvive all'interrogatorio. Charley Varrick ha però già messo a punto un piano per inscenare la propria morte e per liberarsi dalle attenzioni del gruppo criminale che lo cerca. Gli stratagemmi rappresentati in questo film ruotano attorno al XIV: “Prendere a prestito un corpo per richiamarne l'anima”, cioè ad una sostituzione di persona. Una serie di contrattempi costringe Charley a forzare i tempi del suo piano. A parte la godibilità di molte scene, in cui emerge il piacevole senso dell'umorismo di Matthau, suggerisco di notare la differenza tra il suo agire, governato da una strategia che gli consente di manipolare tutti gli attori in gioco, e l'azione confusa, incauta e irriflessiva, persino stupida del suo complice Sullivan, come quella diretta e brutale del suo inseguitore Molly. La scena finale, con l'aereo che si capovolge e il bagagliaio dell'auto che salta per aria in faccia al sicario, è il punto di raccordo e di compimento di tutto il piano. Tutti gli inganni si disvelano, infine, quando ormai non è più possibile per le vittime sottrarsi all'inesorabile e necessario funzionamento degli ingranaggi che sono stati allestiti e messi in moto. Sempre considerando le specificità di un'opera cinematografica, ricaviamo da questo film una buona rappresentazione di come l'inganno sia un fattore di controllo della realtà e dell'agire umano. Diceva Sun Zi che il buon generale fa molti piani nella sua tenda prima di agire, e poi colpisce come un falco che piomba giù dal cielo. Negli antagonisti di Varrick non c'è riflessione, non si pongono domande sulla realtà che incontrano, o che viene loro posta di fronte. Non presuppongono l'inganno, se non nella sua forma più misera, la reticenza e la menzogna. Il riciclatore del denaro sporco, Boyle, che ha assunto Molly, non si chiede per quale vero motivo Varrick abbia circuito la sua segretaria per incontrarlo (la scena delle rose, XVII stratagemma: "Scagliare il mattone e ricevere indietro la giada", è davvero deliziosa). Non si chiede perché ostenti verso di lui, un perfetto sconosciuto che lui vuole morto, una familiarità esagerata e sospetta. Quando Molly, a beneficio del quale tutta la scena è stata allestita, ne trae la conclusione di una complicità tra Varrick e Boyle, uccide quest'ultimo (III stratagemma: “Uccidere col pugnale altrui”) e resta poi vittima della propria prevedibilità. Le scene d'azione di questo film sono decisamente limitate per gli standard americani, perché è un film che punta più sul ragionamento e sulla strategia che sulla convulsa opera di demolizione e massacro che ormai prevale nel gusto comune. Complessivamente, un piccolo gioiello.

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