Le caratteristiche del deceiver
Le caratteristiche di un pianificatore della deception sono molto particolari, e rappresentano una risorsa immateriale assai rara e spesso difficile da comprendere o anche soltanto da cogliere.
“La deception non è [...] un'attività burocratica che possa essere gestita secondo l'idea di una buona ed efficiente amministrazione. Se accettiamo l'idea che la strategia vada intesa come un piano d'inganno flessibile, intelligente e solido, l'analisi delle informazioni che la sorregge non è solo il frutto di un'organizzazione di staff efficiente e professionale, ma richiede una serie di qualità professionali e di caratteristiche personali dei pianificatori che spesso sono molto eccentriche rispetto al curriculum standard di un buon ufficiale di stato maggiore o di un bravo analista d'intelligence. Fantasia e immaginazione, capacità d'improvvisazione, una cultura fatta di molte, ponderate e sedimentate letture, esperienza sul campo, e insieme concretezza mista ad una sobria capacità di astrazione, acume logico e investigativo, dimestichezza col mondo, come anche senso dell'umorismo, spirito di osservazione (coup d'œil, come diceva Clausewitz), prontezza di risposta al mutare delle circostanze e soprattutto un forte senso del tempo e della realtà effettuale delle cose, tutte queste qualità rimandano a quel tradecraft, a quella sapienza astuta (metis, come la chiamavano i greci) che è piuttosto distante dall'imponente e anonima burocrazia che molti studiosi americani sembrano avere in mente quando trattano di deception.„
Daniele Zotti, L'inganno nell'analisi delle informazioni e nella strategia, pubblicato in Gnosis, n. 3, 2010.