Caratteristiche dell'addestramento alla Counterdeception
Nel 1984 Bart Whaley tenne una conferenza presso la U.S. Postgraduate Naval School di Monterey (CA) ad una dozzina di “experienced naval and military intelligence analysts” che frequentavano il corso di Strategic Deception:
“I opened by explaining to the class that they were about to be run through an experiment in counterdeception. They would be shown a videotape of a classic magic trick called the Die Box. Afterwards they would be challenged to try to figure out the method used by the magician. All clues would be on the tape and it was suggested that they should concentrate on detecting the discrepancies. [...+ Then, after a brief discussion in which the group could not agree on what precisely they had seen, they requested a second showing. They then agreed on the sequence of events (correctly, except for certain overlooked details). They then requested and were shown several specific segments of the tape, each time identifying false leads or real discrepancies. At the end of the hour the bell stopped the experiment. The group had succeeded not only in identifying all the pseudo-discrepancies but also in detecting all the real discrepancies. Given the limited time, they had progressed further than expected.„
Bart Whaley and Jeffrey Busby, Detecting Deception: Practice, Practitioners, and Theory, in Godson, R. and Wirtz, J. J. (eds), Strategic Denial and Deception, pp. 216-217.
Fin dall'inizio del suo studio della deception, Whaley è stato affascinato dalle applicazioni dell'inganno nella prestidigitazione e nell'illusionismo, come del resto è accaduto ad altri. Il problema è che la particolare e ristretta applicazione che ne fanno i prestigiatori non si può estendere, se non per analogia, ad altri – e più complessi – ambiti: gli analisti di intelligence militare che debbono scoprire i trucchi e l'esatta sequenza di esecuzione del gioco del Die Box sono costretti a mettere da parte la loro esperienza professionale, che in quell'esperimento è poco rilevante, e confrontarsi con un settore di applicazione dell'astuzia a loro completamente estraneo. Questo metodo – che, si noti, è esso stesso uno stratagemma: il XV dei 36 stratagemmi – è utile per costringere i partecipanti ad accantonare i loro pregiudizi e gli abiti mentali che ricavano dalla quotidiana attività professionale, liberando le idee e le risorse dell'intelletto. Tuttavia, riuscire poi ad applicare proprio alla consueta attività professionale quelle metodologie e quelle informazioni che si sono acquisite li costringerà a ripercorrere la distanza tra questa quotidianità e l'inconsueta esperienza di scoprire il trucco del gioco d'illusionismo: a questo punto l'apprendimento per analogia può mostrare seri limiti, perché le regole del gioco nella realtà dell'intelligence militare sono molto diverse.